Intervista a Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro delle Politiche Sociali del Governo italiano
Partiamo dalla rivoluzione tecnologica. L’uomo può esserne protagonista? E come?
“L’intelligenza artificiale è una grande opportunità per tutti, conoscerne i rischi e valorizzarne le potenzialità è la prima sfida sul tema che abbiamo davanti. Siamo di fronte a una trasformazione epocale che ritengo debba essere guidata e governata dall’uomo, altrimenti il rischio che si corre è di sostituire l’intelletto umano che da sempre ci rende unici ri- spetto alle macchine.
L’IA, in particolare, può sprigionare il suo potenziale positivo solo se si svilupperà in un perimetro di regole etiche e su
una visione antropocentrica che metta al centro la persona. Questa è la bussola che ha orientato e continuerà a orientare il nostro lavoro. Un ideale che stiamo promuovendo, a partire dalla presidenza del G7, dove per la prima volta nella storia è intervenuto il Santo Padre.”
L’Italia è la nazione della solidarietà sociale. Come possono le nuove tecnologie e l’IA supportare lo sviluppo del Terzo Settore? Quali sono le difficoltà da superare per sfruttare le opportunità della transizione digitale?
“Negli ultimi anni, il mondo del Terzo Settore ha dovuto fare i conti con un progresso sempre più rapido. Oggi, anche per effetto della pandemia, siamo tutti più consapevoli che il digitale può essere un mezzo per aumentare e migliorare la presenza sul territorio, il cosiddetto ‘welfare di prossimità’, con nuove modalità di erogazione dei servizi e miglioramenti in termini di capillarità, efficacia e congruità delle risposte.
Ad ogni modo, siamo anche consa- pevoli delle difficoltà. Prima tra tutte, il pregiudizio. Su questo, dobbiamo far comprendere alle realtà più restie che anche la solidarietà sociale può giovare della digitalizzazione. Accelerare la trasformazione significa poter aumentare il contributo al welfare nazionale, quindi ottimizzare i servizi socio-assisten- ziali, educativi e socio-sanitari. Pensiamo alla teleassistenza, alla telemedicina e a come l’innovazione tecnologica può migliorare l’accessibilità all’informazione e alla conoscenza per ciechi e ipovedenti.”
In questo numero, il fattore H si collega anche al tema della salute, con un focus su quella mentale.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito all’abbattimento di tanti pregiudizi sulla cura della salute mentale e la figura dello psicologo. Una rinnovata consapevolezza, dunque, che fa del benessere psicologico una priorità e questo Governo ha prontamente accolto l’appello, mettendo in campo un’azione integrata e trasversale delle politiche pubbliche: penso al bonus psicologo, al fondo per il sostegno psicologico agli studenti, ai 300 milioni per rafforzare il lavoro di équipe multidisciplinare a livello territoriale potenziando la presenza degli psicologi, insieme a quella degli educatori, pedagogisti e assistenti sociali. L’obiettivo è favorire il benessere psicofisico delle persone di ogni età, in quanto leva strategica per la crescita della nazione. Innumerevoli ricerche certificano come il benessere psicologico influenza la qualità della vita, la produttività, la coesione sociale.
Dunque, offrire a ciascuno strumenti e sostegno economico per prendersi cura della propria psiche significa lavorare per costruire una società più sana, inclusiva e competitiva.”
Abbiamo visto come il Governo si stia avvicinando ai protagonisti del mondo tech e dell’IA. Cosa ci può dire rispetto al rapporto tra questi e il Terzo Settore?
“In virtù della visione antropocentrica che, come Governo, ci stiamo impegnando a promuovere, noi come Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali abbiamo messo in campo azioni focalizzate sull’utilizzo delle nuove tecnologie, con specifica attenzione ai più giovani. Da qui le linee di indirizzo sull’uso sano, etico dell’IA, seguite da uno specifico avviso nazionale che coinvolge il Terzo Settore in questa azione di sensibilizzazione. Come Viceministro, poi, ho voluto chiamare a raccolta le principali realtà del mondo tech e dell’IA insieme, anche qui, ai maggiori rappresentanti della solidarietà sociale. L’obiettivo è creare un gruppo di lavoro basato sull’alleanza tra queste realtà, affinché tutte contribuiscano a promuovere un uso sicuro, etico e accessibile dell’IA. Il progresso deve mettere al centro le persone, altrimenti non è progresso.”