Intervista a Daniela D’Andrea, Head of the Italy Branch and Country President presso Swiss Re
Confermiamo l’impegno in Italia rinnovando i nostri spazi, e rendendo più flessibile e moderna l’organizzazione degli spazi e del lavoro” dice Daniela D’Andrea CEO Italia del colosso svizzero della riassicurazione. Da anni sul podio delle più grandi compagnie di riassicurazione al mondo, Swiss Re ha il suo quartier generale a Zurigo, nel centro della finanza svizzera. La sede italiana, invece, ha recentemente cambiato ufficio e oggi si trova a Piazza Vetra, in un elegante edificio recentemente riqualificato che ospita e riunisce tutte le entità del Gruppo nel nostro Paese. “Una scelta che conferma il nostro impegno in Italia” ci dice Daniela D’Andrea, da anni CEO Italia e recentemente diventata Head Transaction Origination & Market Italy per il settore Life and Health dell’Europa continentale.
Da dove nasce la scelta della nuova sede?
“Innanzitutto, dopo un periodo di sedi temporanee, entriamo nella nostra nuova casa, con uffici moderni, spazi comuni per il team building, creativity room e tanti altri ambienti che consentiranno di organizzare meglio il lavoro rendendo più efficiente e più dinamica la presenza in ufficio. Inoltre, abbiamo centralizzato la nostra presenza fisica in un unico luogo. E lo abbiamo fatto seguendo un cambio di paradigma sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro.”
In che senso?
“Le faccio un esempio. L’ufficio ha postazioni flessibili e questo risponde ad una logica diversa dall’idea tradizionale della scrivania personale che ognuno occupava dalle 9 alle 17. E molti professionisti alternano lavoro in sede e lavoro da remoto, a seconda delle esigenze. Senza parlare, come detto, degli spazi moderni e condivisi. Tutti questi fenomeni rispondono ad una diversa idea di ‛lavoro’.”
E quale è l’idea?
“Offrire flessibilità ai dipendenti oggi è un valore aggiunto, dal quale non si può prescindere. Forme di lavoro moderno e flessibile attraggono le giovani generazioni, che talvolta hanno una diversa visione del mondo, diverse priorità e una diversa scala di valori per ciò che concerne l’equilibrio vita-lavoro rispetto al passato. È un discorso lungo e complesso, ma certamente essere flessibili aiuta.”
Mi spiega in che senso?
“Più è elevato il grado di specializzazione e più è avanzata la tecnologia disponibile, tanto maggiori sono le competenze che servono. E tra le competenze ci sono sicuramente le soft skill, quindi pensiero trasversale e creatività. Per queste non serve essere obbligati a stare alla scrivania, ma servono libertà e fantasia. E questo diventerà tanto più vero quanto più si svilupperà l’intelligenza artificiale.”