di Angelo Lo Vecchio, Amministratore Delegato di Adecco Italia e Presidente The Adecco Group Italia
Il mondo del lavoro sta vivendo un’epoca di grandi trasformazioni, guidata da tre principali direttrici: l’incremento della mobilità
internazionale, la crescente necessità di percorsi di formazione continua per lo sviluppo di competenze inclusive e adattabili e la diffusione sempre più radicale della digitalizzazione. Questo scenario apre la strada a opportunità straordinarie e, al contempo, a nuove sfide che richiedono di essere affrontate con un approccio innovativo e resiliente. In primo luogo, guardando alla mobilità internazionale, le previsioni stimano che, entro la fine del 2025, circa il 20% delle aziende prevederà di intensificare le assunzioni internazionali, sostenute da una crescente diffusione del remote working. Questo trend vedrà un duplice risvolto: da un lato, genererà una forte spinta alla connessione tra i talenti e le aziende a livello globale e, dall’altro, solleverà importanti questioni fiscali, come la necessità di armonizzare regolamentazioni contrattuali tra paesi distinti. In questo contesto, l’integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro rappresenterà un tema per il quale le imprese saranno chiamate sempre di più a investire.
Come Adecco, abbiamo colto questa sfida già da diversi anni e nel corso del 2023, grazie alla storica collaborazione con
UNHCR, enti no profit e aziende, abbiamo facilitato l’inserimento lavorativo di oltre 2.300 persone costrette a fuggire dai loro
paesi di origine. Ad oggi, inoltre, più del 20% dei lavoratori in somministrazione proviene da paesi extra UE: una testimonianza tangibile di come questo fenomeno, oltre a essere un’importante leva economica, rappresenti un potente strumento di inclusione sociale e crescita professionale per le risorse più fragili.
Parallelamente, in uno scenario di mercato sempre più dinamico, la grande sfida dell’occupabilità dev’essere affrontata anche dal punto di vista della formazione continua delle risorse interne all’azienda. Dalle nostre stime emerge infatti come entro il 2025, per rispondere alle esigenze del mercato, il 40% dei lavoratori dovrà aggiornare le proprie competenze, attraverso percorsi di upskilling e reskilling. In questo contesto, investire sul capitale umano risulta prioritario. In Adecco, per esempio, solo nel 2023, abbiamo erogato a tutti i dipendenti e collaboratori oltre 625.000 ore di formazione, offrendo a più di 62.000 persone la possibilità di sviluppare competenze tecniche e trasversali, in percorsi di apprendimento altamente specializzati.
Infine, non si può non tenere conto della digitalizzazione, che sta rimodellando il mercato del lavoro, generando nuove figure professionali e innovative way of working. Tecnologie come la robotica, i big data e l’IA stanno, infatti, aprendo scenari inesplorati a cui dovremo necessariamente essere pronti. In questa direzione, proprio quest’anno, abbiamo lanciato il CV Maker, uno strumento basato sull’intelligenza artificiale generativa con lo scopo di permettere ai candidati di realizzare un cv personalizzato in modo pratico e intuitivo, abbattendo potenziali barriere linguistiche e culturali. Siamo fermamente convinti che la tecnologia possa essere un vero alleato per il futuro del mercato del lavoro, nonostante l’imprescindibile centralità della componente umana.
Il percorso è dunque tracciato: è il momento di guardare avanti e agire con determinazione.