Swiss National Orchestra: la nuova realtà musicale svizzera si presenta e sceglie come prima meta
le comunità svizzere all’estero. Il Presidente Igor Longato intervista Melina Mandozzi,
primo violino di Spalla che guiderà l’orchestra nei primi progetti
Nei team building sempre più frequentemente si trovano corsi in cui vengono tracciati paralleli tra un’azienda e un’orchestra. Come in uno psicodramma, si analizzano le diverse posizioni: il direttore, che muove tutti con il gesto di una bacchetta, il primo violino di spalla, i solisti d’orchestra, ma anche i gruppi d’insieme chiamati “tutti”. Si osserva come nelle parallele posizioni aziendali gesti, azioni e modi di comunicare producano reazioni e conseguenze positive o negative. L’orchestra è un organismo dinamico che vive e trasmette emozioni, e racconta con il suo modo di suonare valori intangibili.
SNO è un progetto nato da musicisti, che vogliono presentare al mondo una Svizzera oltre gli stereotipi, ovvero un Paese d’artisti e d’ispirazione: se in passato veniva considerata un consumatore di cultura, più che produttore di talenti straordinari, negli ultimi decenni sono cresciute diverse generazioni di musicisti che oggi trovano spazio nel mondo. SNO unisce questi musicisti eccellenti, offrendo una piattaforma in cui mettere in luce i loro talenti per presentarli al mondo.
Il debutto avverrà il 1° agosto 2024 al Casinò di Berna, per festeggiare la festa nazionale con la grande musica, seguito da un concerto in Vaticano che avrà luogo il 17 novembre nel Festival Pro Musica e Arte Sacra.
I musicisti che la compongono, circa settanta, si sono distinti per meriti artistici e suonano già in grandi orchestre come i Berliner Philharmoniker, la Royal Danish Orchestra, e molte altre e naturalmente le orchestre cantonali svizzere, e vengono invitati a unirsi al team.
Principalmente l’orchestra si rivolge all’estero, e per questo motivo, anche se la comunicazione interna avviene nelle lingue nazionali, è stato scelto un nome in inglese. Per la posizione del primo violino di Spalla, sarà Melina Mandozzi, ticinese che vive a Bergen, a guidare l’orchestra nei primi progetti. Le abbiamo fatto qualche domanda.
Com’è il suo lavoro di Konzertmeisterin dell’Orchestra Filarmonica di Bergen?
“Sono molto fortunata di avere ricevuto questo posto, che trovo ideale perché mi permette di alternare anche la mia attività di musicista autonoma. Poi in in Norvegia si vive molto bene: il Paese si prende cura dell’essere umano e, in combinazione con la parità e l’equilibrio dei generi, si crea una grande pace al lavoro, che genera la libertà di fare musica ad alto livello. Tutto ciò è prezioso, e come genitore torno a casa serena.”
Cosa pensa della Swiss National Orchestra?
“Ho sempre sognato che ci fosse un progetto così – un’orchestra nazionale è un modo molto efficace per unire la Svizzera. Ci sono ottimi musicisti svizzeri sparsi sia in tutto il Paese che all’estero, sarà divertente vedere in che lingua si fanno le prove!”
Quali sono le sfide e le gioie di suonare nella posizione di Konzertmeisterin?
“Amo avere il contatto diretto con i direttori d’orchestra. È imparagonabile a qualsiasi altro mestiere: in microistanti bisogna percepire e leggere il linguaggio senza parole del Maestro, e trasmetterlo al resto dell’orchestra.”
Come si sente a tornare nel proprio paese ricoprendo questo ruolo?
“Sono stata ospite violino di Spalla in tante magnifiche orchestre, in diversi paesi, infatti ora scrivo da Las Palmas, dove sono ospite alla Orquesta Filarmonica de Gran Canaria. Torno in Svizzera come Konzertmeisterin per la prima volta, e ne sono veramente felice. Dovunque vada sono sempre l’unica svizzera, quindi sarà emozionante essere circondata da svizzeri! Oltretutto anche suonare musica svizzera o in un qualche modo collegata alla Svizzera sarà un’esperienza molto speciale! Sono veramente fiera di poterne fare parte!”