Viva l’Italia! Viva la Svizzera!
Parlare ingenerosamente dell’Italia è da molti anni un esercizio semplice. Ma la situazione sta fortunatamente cambiando.
di Franco Pedrazzini e Mosè T. Begotti La burocrazia e le complicazioni sono da sempre un rilevante deterrente all’ingresso delle piccole e medie imprese svizzere in Italia. Eppure l’Italia è anche e soprattutto un mercato di oltre sessanta milioni di consumatori. La Lombardia ha un PIL pro capite in linea con i Länder tedeschi più ricchi. Milano è la città che nel 2015 ha ospitato con successo gli oltre venti milioni di visitatori di Expo e che nel 2016 replicherà attraverso la XXI Esposizione Internazionale della Triennale e varie altre iniziative internazionali.
Il nostro approfondimento fiscale si basa su questi ultimi aspetti, quelli legati all’Italia economicamente migliore. Ci è sembrato quindi opportuno riassumere alcuni dei risultati dei recenti provvedimenti legislativi intrapresi dal Governo e dal Parlamento, che, anche attraverso le leve fiscali e amministrative, contribuiranno a rendere ancora di più l’Italia un paese dove investire e crescere. Dal punto di vista fiscale, è anzitutto da menzionare il percorso intrapreso di riduzione della pressione fiscale per le imprese: l’aliquota IRES delle società di capitali scenderà dal 27,5% al 24%, a partire dal 2017, come introdotto dalla Legge di Stabilità 2016. Per quanto riguarda l’IRAP, non è poi da dimenticare che dall’anno scorso i costi del lavoro relativi ai dipendenti assunti a tempo indeterminato sono diventati deducibili, con un impatto notevole sulla riduzione della pressione fiscale per le imprese più organizzate. E’ infine da ricordare uno dei provvedimenti più discussi in questi ultimi mesi tra tutti i commentatori, ovvero il patent box, di cui abbiamo scritto proprio nell’ultimo numero del 2015 de La Svizzera: in base a quanto comunicato dall’Agenzia delle Entrate, oltre 4.500 imprese hanno già trasmesso l’istanza di adesione a questo regime fiscale agevolato e quindi potranno accedere a benefici fiscali significativi nei prossimi anni, soprattutto nel caso in cui investono in attività di ricerca e sviluppo ad elevato valore aggiunto.
Dal punto di vista amministrativo sono stati compiuti significativi passi per semplificare la vita dei contribuenti, siano essi persone fisiche, professionisti, imprese. Per le prime citiamo la dichiarazione dei redditi precompilata, che a partire dall’anno scorso consente a venti milioni di cittadini di non dover più rivolgersi a un commercialista o a un centro di assistenza fiscale per poter detrarre varie tipologie di spesa dal proprio reddito. Ci vorrà ancora del tempo perché l’intero processo vada a regime, ma la strada imboccata è quella giusta. Per i professionisti, la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto i necessari correttivi al regime così detto “forfettario”, che esonera dalla tenuta delle scritture contabili e semplifica in maniera significativa gli adempimenti fiscali. Mantenere in vita e far crescere una partita IVA in Italia è ora decisamente più facile. Si discute inoltre da mesi dell’abolizione degli Studi di Settore per i professionisti e questo evento rappresenterà un’importante spinta verso un rapporto più sereno con l’amministrazione finanziaria. Per le imprese, infine, si sono moltiplicati i provvedimenti di semplificazione degli adempimenti fiscali. Tra di essi citiamo a titolo di esempio l’abolizione della comunicazione delle operazioni compute verso paesi black list e il recente pieno riconoscimento della deducibilità dei relativi costi, senza dover più ricorrere alla copiosa documentazione prima richiesta, introdotto dalla Legge di Stabilità per il 2016. Menzioniamo inoltre la fatturazione elettronica, che, a partire dal 2017, consentirà alle imprese tecnologicamente virtuose di essere esonerate da adempimenti complicati come lo spesometro e la compilazione dei modelli Intrastat e che, in futuro, potrebbe consentire l’abrogazione di complicati sistemi antielusivi dell’IVA come lo split payment e il reverse charge, che causano non pochi problemi alle imprese residenti in Italia.
Ovviamente sarebbero necessarie molte più battute per elencare le tante misure positive intraprese nell’ultimo periodo e analizzare nel dettaglio la loro portata innovatrice, anche se in alcuni casi più in chiave prospettica che immediata. Il nostro obiettivo è infondere ottimismo e fiducia alle aziende e ai lavoratori residenti, siano essi cittadini italiani o svizzeri, e di incoraggiare i soggetti che ancora non lo sono a raccogliere informazioni aggiornate sulla politica fiscale, anche attraverso il portale internet Switadvice della Camera di Commercio Svizzera in Italia, magari con la prospettiva di investire attraverso nuove relazioni commerciali o l’insediamento oltre confine. Per questo motivo abbiamo pensato che il miglior titolo per questo pezzo fosse proprio “Viva l’Italia! Viva la Svizzera!”.
ABPS Commercialisti Associati si pone come centro di eccellenza a cui l’imprenditore e il professionista possono fare riferimento per tematiche specifiche come il patent box, il transfer pricing e tutt i i temi legati all’internazionalizzazione.