Intervista a Alessandro Marinella, General Manager E.Marinella
La vostra è una storia tutta italiana. Cosa e chi è Marinella oggi?
“Marinella nasce nel 1914 grazie al mio bisnonno, che decise di avviare un’attività indipendente ispirata all’eleganza inglese. Dopo un viaggio in Inghilterra, iniziò a importare tessuti e accessori britannici, aprendo una piccola bottega di 20 metri quadrati a Napoli. Quel negozio divenne rapidamente un punto di riferimento per l’élite napoletana e, nel tempo, Marinella si è affermata come sinonimo di eccellenza sartoriale e artigianalità. Oggi, pur mantenendo il suo DNA storico, il marchio è cresciuto e si è evoluto, con punti vendita a Milano, Roma, Torino, Londra e Tokyo, senza mai perdere il legame con la sua tradizione.”
“Vi hanno definito un “piccolo angolo d’Inghilterra a Napoli”. Come si è sviluppato il business?
“All’inizio del Novecento, l’uomo elegante vestiva all’inglese e la donna alla francese. Mio bisnonno intuì questa tendenza e iniziò a importare prodotti inglesi esclusivi, rendendoli accessibili all’élite napoletana. Il negozio si trovava in una posizione strategica, vicino alla Villa Comunale, frequentata dalla nobiltà dell’epoca. Nel tempo, la bottega divenne un punto di ritrovo per i notabili della città, paragonato a una farmacia di paese, dove si prendevano decisioni importanti. Negli anni ’30, con la Seconda Guerra Mondiale e le restrizioni sui prodotti stranieri, Marinella iniziò a produrre internamente, dando vita a uno stile unico, che unisce l’eleganza inglese alla creatività napoletana.
Per 90 anni, Marinella è rimasta un’unica boutique a Napoli. Solo negli ultimi decenni abbiamo deciso di espanderci, aprendo nuovi punti vendita in Italia e all’estero. Tuttavia, la vera rivoluzione è avvenuta nel 2020 con la pandemia, che ha evidenziato la necessità di digitalizzare l’azienda. Fino a quel momento, la vendita avveniva esclusivamente nei negozi fisici, e chi non poteva recarsi a Napoli doveva affidarsi a un servizio di vendita telefonica.
Abbiamo quindi investito nell’e-commerce, creando un magazzino centralizzato di 2000 metri quadrati e avviando una strategia digitale che ha trasformato il nostro modello di business. Nei primi due mesi, le vendite online hanno raggiunto i 600.000 euro e negli anni successivi il trend è continuato in crescita esponenziale, fino a superare i 3,6 milioni di euro nel 2024. Questo passaggio non ha solo reso Marinella più accessibile a livello globale, ma ha anche permesso di mantenere il legame con i clienti storici, offrendo un’esperienza di acquisto esclusiva e personalizzata anche a distanza.”
La cravatta di Marinella è diventata rapidamente celebre nel mondo. Chi sono stati e chi sono i vostri “ambasciatori”? Dall’Italia, passando per l’Inghilterra e arrivando in America.
“Il marchio Marinella è stato reso celebre da numerosi ambasciatori, dai Presidenti della Repubblica Italiana, che regalavano le nostre cravatte ai capi di Stato, a figure di spicco come Francesco Cossiga e Silvio Berlusconi. Molti leader mondiali, grandi imprenditori e celebrità hanno scelto le nostre cravatte, contribuendo alla nostra fama internazionale.”
La qualità è fatta anche e soprattutto dalla manodopera. Nel vostro caso completamente artigianale. Quanto è importante, in un mondo che oggi corre così veloce verso le nuove tecnologie, elogiare la mano degli uomini?
“L’artigianalità è il cuore di Marinella e rappresenta il vero lusso contemporaneo. In un’epoca in cui tutto diventa sempre più standardizzato, il valore dell’unicità e della tradizione artigianale acquista ancora più significato. Ogni nostra cravatta è fatta a mano e porta con sé piccole imperfezioni che la rendono unica. Il mondo corre veloce verso l’automazione, ma le persone cercano prodotti con una storia, con un’anima. Il vero lusso non è solo il prezzo, ma l’esclusività, la qualità e la capacità di trasmettere emozioni. Il nostro obiettivo è mantenere viva questa tradizione, valorizzando il lavoro artigianale e
portandolo nel futuro con un approccio innovativo.”