La Svizzera. Il fattore H: essere umani in un mondo in evoluzione 07 Aprile 2025

LA RICERCA SCIENTIFICA PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE

Intervista a Roberta Villa, Medico e Giornalista scientifica

Per una scienza solida e una società sostenibile: qual è il rapporto diretto tra scienza e sostenibilità?

“Il rapporto è molto stretto e complesso. Non c’è dubbio che la ricerca scientifica sia protagonista nell’individuare le sfide della sostenibilità, ma anche nell’elaborare e proporre possibili soluzioni che aumentino la sostenibilità ambientale, ma anche eco- nomica e sociale, di ogni attività. Paradossalmente, però, sempre più spesso si sottolinea anche il prezzo che l’ambiente stesso paga alla scienza e alla medicina. Per esempio, mentre si cercano di eliminare gli oggetti di plastica monouso, questi sono ancora insostituibili in contesti in cui la sterilità è un’esigenza primaria, come quelli della ricerca biomedica. Queste attività inoltre producono scorie tossiche o radioattive che richiedono uno smaltimento adeguato. Altre consumano moltissima acqua o energia. Insomma, anche la scienza sta cominciando a preoccuparsi della propria sostenibilità.”

In un contesto di mutamenti sociali – culturali e scientifici – come quello che stiamo vivendo, qual è la responsabilità della comunità scientifica in materia, soprattutto, di informazione?

“Nell’accademia si è ormai diffusa, almeno a livello teorico, la consapevolezza che la comunicazione al pubblico fa parte dei do- veri della scienza, che dalla società riceve finanziamenti, risorse umane, supporto e alla società deve poi proporre i prodotti del proprio lavoro. Altrimenti, come è capitato in passato (pensiamo agli OGM), può capitare che la società non sia pronta ad acco- glierli o li rifiuti nettamente.

Oltre a questa ragione utilitaristica ce ne è però un’altra, ancora più importante, di natura etica, che fa parlare le università della comunicazione al pubblico come di una ‘terza missione’ dopo ricerca e insegnamento. Il termine ‘restituzione’ però è quello che mi piace di più, soprattutto se associato a ‘engagement’, un coinvolgimento in cui il pubblico non si limita passivamente ad ascoltare gli scienziati ma entra con loro in un dialogo costruttivo che arriva fino a fruttuose esperienze di ‘citizens science’ in cui l’aiuto della popolazione è essenziale per raggiungere gli obiettivi della ricerca.”

Da qui dovremmo anche parlare di info-demia, che abbiamo vissuto nel periodo del Covid. Come si evita il disordine in- formativo? Sappiamo che la disinformazione in ambito medico-scientifico può avere anche gravi conseguenze sulla salute della popolazione.

“Il disordine informativo ha un forte impatto non solo sulla salute, ma anche sulla democrazia. Si tratta di un fenomeno molto complesso, che è difficile governare, soprattutto nella nostra epoca in cui qualunque informazione si diffonde in maniera rapidissima e capillare. Non esistono, a oggi, soluzioni definitive, né si potrebbero delineare in poche parole tutti i possibili interventi che servono a ridurre gli effetti negativi di questa situazione. Mi limito a segnalare la dimensione quantitativa, cui fa riferimento il termine infodemia. Non è infatti solo la scarsa qualità o veridicità delle informazioni a compromettere la nostra ca- pacità di prendere le migliori decisioni per noi e per gli altri, ma anche un eccesso, in termini strettamente quantitativi, di dati che il nostro cervello non riesce a elaborare.

Un altro aspetto importante è il ruolo che ciascuno di noi ha in questo ecosistema informativo così inquinato: tutti dovremmo, nel nostro piccolo, sentire la responsabilità di verificare le notizie che contribuiamo a rilanciare, soprattutto se queste sono in linea con i nostri valori, esperienze e pregiudizi. È proprio in questi casi che più rischiamo di cadere nelle trappole della disinformazione.”

Cosa ci portiamo dall’esperienza del Covid? Cosa ci ha insegnato? Ora abbiamo una nuova consapevolezza per le sfide future che riguardano la salute tanto del singolo quanto della collettività?

“Istintivamente verrebbe da rispondere di no. Perfino nelle zone dove la pandemia ha colpito più duramente ci sono persone che hanno rimosso e negano tutto quanto è accaduto; invece di riconoscere il ruolo dei vaccini anti Covid, che ci hanno fatto uscire dall’emergenza, si nega la loro utilità anche contro altre malattie; in Italia come in altri Paesi si creano commissioni di inchiesta contro chi ha deciso lockdown e imposto mascherine mentre i servizi sanitari erano sopraffatti. È vero però che, se capitasse di nuovo, la maggior parte della popolazione saprebbe come reagire, capirebbe il senso dei provvedimenti, farebbe meno fatica ad abituarsi a mascherine o al lavoro da remoto, per il quale ormai tutte le aziende in cui è possibile si sono attrezzate. A livello scientifico, le collaborazioni nate durante la pandemia continuano a operare nella sorveglianza di nuove minacce, le piattaforme per la produzione di vaccini a mRNA sono pronte per essere riconvertite contro altri virus, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in atto diverse misure per garantire anche ai Paesi meno ricchi una risposta più pronta.

Da parte dei governi di quelli a maggior reddito, purtroppo, non traspare la stessa sollecitudine, quanto piuttosto la volontà di dimenticare i primi anni della pandemia. Rinunciando così però anche alle lezioni che avrebbe potuto insegnarci.”

Swiss Chamber

Camera di commercio Svizzera in Italia

P.iva 02244750150

Via Palestro 2, 20121 Milano Apri mappa

+39 02.76.32.03.1

+39 02.70.10.84

info@swisschamber.it

Vuoi diventare Socio?

Consulenza amministrativa, finanziaria e legale, servizi di marketing mirati: il nostro know how al servizio dei tuoi rapporti commerciali

Hai delle domande o ti servono informazioni?

Lascia i tuoi dati e scrivici

Grazie per aver scelto Swiss Chamber.

Sarete ricontattati al più presto.

Ci scusiamo, si è verificato un problema.

Swisschamber, Camera di Commercio Svizzera in Italia con sede nel centro di Milano in Via Palestro, 2, 20121 Milano MI (siamo facilmente raggiungibili da Cologno, Sesto, Cinisello e Monza con la metropolitana M1 e M3 e da tutto l'hinterland di Milano). Swisschamber è il luogo ideale per trovare le migliori aziende partner svizzere e italiane e per risolvere questioni legali, fiscali, commerciali e informative su società svizzere e da camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura italiane. Inoltre ci occupiamo di marketing e di comunicazione di ogni tipo tra Italia e Svizzera. Affittiamo location per riunioni, convegni ed eventi aziendali per l'intera giornata o per mezza giornata. Offriamo diversi servizi business personalizzati tra cui quelli relativi le visure camerali. Vieni a trovarci: non perderti i nostri eventi in presenza, ibridi o totalmente da remoto a modalità phygital. Non esitare a contattarci al numero 02 7632031 per ottenere maggiori informazioni su preventivi, prezzi, consulenze personalizzate e per conoscere e valutare i mercati oltre frontiera. Saremo lieti di offrirti consigli su come scegliere il servizio più adatto o la location più vicina a te.