La Svizzera. Il fattore H: essere umani in un mondo in evoluzione 07 Aprile 2025

IL FATTORE UMANO AL TEMPO DELL'IA

A cura di Riccardo Manzotti, Professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università IULM

Fino a pochissimi anni fa, il dominio della parola e quindi della conoscenza era una prerogativa dell’essere umano. Solo la nostra specie era in grado di padroneggiare il linguaggio generativo in modo da poter catturare la struttura causale del mondo e, quindi, di controllarlo. Ora questa esclusiva è messa in discussione dai modelli di linguaggio di grandi dimensioni (o LLM) che sono in grado di trasformare l’informazione contenuta in tante teste in una nuvola di probabilità condizionali che generano contenuti usando il linguaggio naturale. In questo modo, l’intelligenza artificiale è passata dall’era dell’informazione all’era della conoscenza digitale. In questo confronto tra intelligenza artificiale ed esseri umani, c’è ancora spazio per il cosiddetto fattore H o fattore umano? Abbiamo qualcosa di unico e insostituibile che manca alle macchine? La risposta secca è: forse.

Prima di tutto scartiamo l’illusione, che alcuni ancora coltivano, secondo cui le macchine non saranno mai in grado di fare niente di più di quello che è stato loro detto di fare. Sono convinzioni pericolose perché incoraggiano quella overconfidence che, da sempre, è stata uno dei nostri peggior nemici. In tempi ormai lontanissimi, Michel de Montaigne, nei suoi Saggi, scrisse che siamo disposti a cedere agli altri molti vantaggi, «ma la superiorità dell’intelletto non la cediamo a nessuno». Potrebbe non dipendere più da noi.
Analogamente non credete a chi, come Noam Chomsky o Luciano Floridi, sostiene che le macchine non sono in grado di pensare veramente o che non hanno vera creatività. Come fanno a dirlo? Forse perché confrontano un singolo ingranaggio matematico con l’intera opera di Shakespeare?

Ma questo è un errore di categorie. In fondo una probabilità condizionata non è tanto peggio di un singolo neurone. Il problema del loro ragionamento sta nella pretesa, tutta antropocentrica, che esistano un vero pensiero e una vera creatività. Come disse Forrest Gump, «stupido è, chi stupido fa!» … non esiste un vero stupido. Il fattore umano, oggi, non consiste nella capacità magica di produrre qualcosa all’interno della nostra mente e neppure nell’uso delle emozioni, che non sono altro che automatismi ereditati dal nostro passato evolutivo. Anche il concetto di qualitativo va messo da parte perché non è altro che il residuo di ciò che non si riesce ancora a spiegare. Che cosa è dunque? L’unico ambito rimasto all’uomo è lo sguardo verso un orizzonte più ampio di quello racchiuso da un sistema di simboli. Non è l’intelligenza, ma l’intuizione che non legge tra i simboli di un sistema di cui genera ogni combinazione utile, ma che vede oltre l’esistente perché aperto, come nella poesia di T. S. Eliot, a «quello che sarebbe potuto essere in un mare di pura speculazione». Il fattore umano non può accontentarsi né dell’ambito emotivo né di quello qualitativo, ma deve essere apertura verso dimensioni completamente ortogonali e incommensurabili rispetto al già noto.

È difficile? Sì, molto. Ma l’IA ha alzato l’asticella tra ciò che ha valore e ciò che è scontato. Quello che fino a ieri era sufficiente – conoscenza, linguaggio, capacità di associare – oggi non è più una nostra prerogativa. Fortunatamente, la buona notizia è che l’essere umano è capace di pensiero divergente, epistemicamente anarchico; come scrisse Nietzsche, «bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante». La stella danzante è il fattore umano. Ed è nel dare voce a questo caos che si trova il nostro valore.

Swiss Chamber

Camera di commercio Svizzera in Italia

P.iva 02244750150

Via Palestro 2, 20121 Milano Apri mappa

+39 02.76.32.03.1

+39 02.70.10.84

info@swisschamber.it

Vuoi diventare Socio?

Consulenza amministrativa, finanziaria e legale, servizi di marketing mirati: il nostro know how al servizio dei tuoi rapporti commerciali

Hai delle domande o ti servono informazioni?

Lascia i tuoi dati e scrivici

Grazie per aver scelto Swiss Chamber.

Sarete ricontattati al più presto.

Ci scusiamo, si è verificato un problema.

Swisschamber, Camera di Commercio Svizzera in Italia con sede nel centro di Milano in Via Palestro, 2, 20121 Milano MI (siamo facilmente raggiungibili da Cologno, Sesto, Cinisello e Monza con la metropolitana M1 e M3 e da tutto l'hinterland di Milano). Swisschamber è il luogo ideale per trovare le migliori aziende partner svizzere e italiane e per risolvere questioni legali, fiscali, commerciali e informative su società svizzere e da camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura italiane. Inoltre ci occupiamo di marketing e di comunicazione di ogni tipo tra Italia e Svizzera. Affittiamo location per riunioni, convegni ed eventi aziendali per l'intera giornata o per mezza giornata. Offriamo diversi servizi business personalizzati tra cui quelli relativi le visure camerali. Vieni a trovarci: non perderti i nostri eventi in presenza, ibridi o totalmente da remoto a modalità phygital. Non esitare a contattarci al numero 02 7632031 per ottenere maggiori informazioni su preventivi, prezzi, consulenze personalizzate e per conoscere e valutare i mercati oltre frontiera. Saremo lieti di offrirti consigli su come scegliere il servizio più adatto o la location più vicina a te.